CRISI - Atene in fiamme, scontri e violenze tre morti in una banca incendiata

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Lancio di molotov a margine della manifestazione nel secondo giorno di sciopero generale che ha paralizzato il Paese. Le vittime sono due donne e un uomo. Papandreou condanna: "Azioni omicide". Papoulias: "Grecia sull'orlo dell'abisso"

dal nostro inviato ETTORE LIVINI

ATENE - Il grande sciopero generale indetto dai sindacati per protestare contro le misure d'austerity in Grecia finisce in tragedia. Tre persone - due uomini e una donna - sono morti soffocati dal fumo in un edificio di Stadiou 23, dopo che alcuni manifestanti hanno incendiato con bottiglie molotov la filiale della Marfin Egnatia Bank al piano terreno. "Le morti di oggi sono un atto omicida e di irresponsabilità politica", ha detto il premier condannando le violenze. La Grecia è "sull'orlo dell'abisso" ha poi avvertito il presidente della repubblica Karolos Papoulias lanciando un appello all'unità e alla responsabilità di tutte le forze politiche e sociali chiedendo "responsabilità nei fatti non nelle parole" altrimenti "la storia ci giudicherà tutti duramente e senza circostanze attenuanti".

Il dramma è arrivato a margine di una giornata tesissima. Alle 12 è partito da piazza Omonoia l'immenso corteo convocato dai sindacati del settore pubblico e privato, aperto dall'enorme striscione "I lavoratori contro le misure del governo Papandreou". Dietro un serpentone interminabile di persone (27mila secondo la polizia, più del doppio secondo gli organizzatori) lungo tre chilometri. Madri con i figli in carrozzina, pensionati. "Non c'entrano destra o sinistra - dice Anna Markopoulos, impiegata al ministero della cultura - oggi ci siamo tutti". Obiettivo: protestare contro un'austerity che taglia del 20-25% salari e pensioni, soprattutto per i 560 mila lavoratori nel settore statale.

La situazione si è lentamente deteriorata quando la testa della manifestazione ha raggiunto piazza Syntagma, sede del Parlamento. "Ladri, ladri", ha iniziato a scandire la folla. Poi qualche centinaio di persone - non anarchici ma soprattutto operai del settore elettrico e portuali del Pireo - hanno cercato di sfondare i cordoni della polizia schierata sulla scalinata davanti all'edificio dove domani i parlamentare dovrebbero approvare i tagli da 30 miliardi al bilancio. E la polizia, fino a quel momento molto defilata, ha risposto a più riprese con fitti lanci di lacrimogeni, respingendo l'assalto, tra i fischi della gente .

Gli incidenti più violenti sono scoppiati però in coda alla manifestazione, nella parte presidiata dai Koukoulofori, gli anarchici incappucciati e vestiti in nero di Exarchia. Un paio di migliaia di giovanissimi che hanno iniziato a incendiare auto non appena il loro corteo è partito dal Politecnico di Atene. I fischi del resto dei manifestanti non li hanno fermati. Anzi. Gli incidenti sono proseguiti per tutta via Stadiou con vetrine rotte, sassaiole contro la polizia, lancio di bottiglie incendiarie e cassonetti dati alle fiamme. Fino all'assalto alla Marfin, uno dei pochissimi esercizi aperto sulla strada, dove le altre banche avevano abbassato le serrande per il timore di violenze.

Lo scontro con le forze dell'ordine è proseguito per una ventina di minuti anche davanti al Parlamento, con il lancio di molotov davanti all'hotel Grande Bretagne, quello che ha ospitato la delegazione Fmi-Bce, sul cui muto un anarchico con lo spray nero ha scritto "Imf-Usa go home". Nel tardo pomeriggio la situazione è ancora molto incerta. E Atene, dopo il dramma dei tre morti, teme una notte di fuoco.

Gli incidenti di oggi, anche se provocati per la loro parte più violenta da una frangia marginale della manifestazione contestata dal resto del corteo, rischiano di rendere ancor più complicato il via in Parlamento, previsto per domani, del pacchetto di misure necessario a sbloccare la prima tranche di aiuti internazionali e consentire ad Atene di pagare 9 miliardi di debito in scadenza il 19 maggio. L'intenzione di  Papandreou pare essere quella di tirare dritto. I sindacati rifletteranno invece in serata quali nuovi azioni di protesta organizzare dopo la tragedia della banca di via Stadiou.

 

(La Repubblica, 05 maggio 2010)

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