Sei entusiasta o motivato?

di Bianca Crespi

StampaItaliana Ogni settimana lo psicologo-attore Paolo Vergnani affronta per noi un tema "in pillole". Questa volta ci aiuta a riconoscere, anche in ambito lavorativo, la differenza tra questi due stati emotivi

 

«L'entusiasmo sta alla "motivazione" come la felicità al benessere, o l'innamoramento all'amore». L'insolita formula è di Paolo Vergnani, psicologo-attore di Bologna (www.teatrodimpresa.it), che su temi come l'entusiasmo, appunto, o la motivazione, ha fornito numerose consulenze anche nei luoghi di lavoro.

Che cosa accomuna, esattamente, entusiasmo, felicità e innamoramento? «Si tratta di picchi emotivi che danno una grande carica. L'entusiasmo, in particolare, serve ad affrontare una nuova impresa con vitalità e senza avvertire fatica, né dubbi. Lo sanno bene i veri leader, capaci di indurre l'entusiasmo nei collaboratori per spingerli a dare il massimo. Ma anche i capi del personale: molti diffidano dei canditati troppo entusiasti perché, dicevamo, si tratta di un picco emotivo, in quanto tale destinato a durare poco».

E la motivazione, invece? «È uno stato - come il benessere o l'amore - ed è fondamentale per lavorare e vivere con vitalità, dando un senso alle proprie azioni».

Come raggiungere quest'invidiabile condizione? «Non bisognerebbe mai porsi compiti troppo difficili (si rischia la frustrazione), né facilissimi (la demotivazione è in agguato), ma calibrare gli obiettivi in base alle proprie capacità reali, cercando via via di superare un poco il proprio limite».

 

(La Repubblica, Psicologia omeopatica, 08 aprile 2010)

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