Il 27 gennaio, il giorno della memoria

 

 

StampaItalianaShoah, lager, leggi razziali

una giornata per non dimenticare

 

 

 

16 ottobre 1943, uno dei giorni più bui della storia italiana: furono rastrellati 1259 ebrei e, dopo che alcuni,  furono scarcerati, partirono in treno per Auschwitz in 1023 il 18 ottobre '43. Arrivarono al campo polacco

cinque giorni dopo. Di questi 1023, superarono la selezione 149 uomini, immessi con i numeri di matricola tatuati sul braccio, da 158491 a 158639 e 47 donne con matricole da 66172 a 66218. Per tutti gli altri, soluzione finale col gas.

Nel trasporto, viaggiavano 244 bambini, nati dopo il 1930 e 188 anziani nati prima del 1884. Il più giovane era il figlio di Marcella Perugia, nato il giorno prima della partenza dal Collegio militare italiano di via della Lungara, la più anziana, Rachele Livoli, aveva 90 anni. Ne tornarono solo 17.

Sono trascorsi undici anni dalla data in cui il Parlamento italiano ha aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio "Il giorno della Memoria" per ricordare le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

E sono sempre di più le realtà che a livello locale si mobilitano ricordare questa data: un atto di riconoscimento dell'infermo che si nascondeva dietro il cancello Auschwitz e degli altri campi di sterminio.

 

 

(La Repubblica,26 gennaio 2011)

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